Recentemente il nostro Centro ha fatto in Sardegna una straordinaria scoperta zoologica: una specie di pipistrello completamente nuova per la scienza, la cui esistenza era sfuggita a tutti i ricercatori e zoologi che da sempre hanno studiato la fauna della Sardegna. Dopo tanti anni di ricerche, la nostra costanza è stata premiata da un risultato che, dobbiamo dirlo, non potevamo certamente immaginare.
Plecotus sardus (Orecchione sardo) è il nome scientifico dato alla nuova specie che costituisce una vera novità non solo in ambito italiano ma anche nel contesto europeo e mondiale.
La scoperta del nuovo pipistrello è stata fatta da Mauro Mucedda ed Ermanno Pidinchedda, del nostro Centro per lo Studio e la protezione dei Pipistrelli in Sardegna, e due ricercatori tedeschi, Andreas Kiefer e Michael Veith, dell’Istituto di Zoologia dell’Università di Mainz. E’ stata la collaborazione tra le due strutture, che da anni si occupano di Chirotteri, a portare a questo straordinario risultato.
La nuova specie è stata pubblicata sulla rivista internazionale “Acta Chiropterologica”, edita dal Prof. Wieslaw Bogdanowicz, dove vengono riportati i risultati delle analisi del DNA, la descrizione dell’animale, il confronto con le altre specie congeneri europee.
Gli Orecchioni costituiscono un gruppo che si differenzia dagli altri pipistrelli per la presenza di orecchie lunghissime, quasi quanto il corpo, che li rendono molto caratteristici. In Europa essi formano il genere
Plecotus, che comprendeva già quattro specie di identificazione particolarmente difficile. Si tratta infatti di cosiddette “specie gemelle” o “specie criptiche”, e come dice la parola esse appaiono morfologicamente quasi identiche.
I due ricercatori sardi, Mauro Mucedda ed Ermanno Pidinchedda, avevano già da tempo osservato la presenza in Sardegna di Orecchioni con anomalie morfologiche che non consentivano una esatta attribuzione della specie e facevano ritenere di avere a che fare con qualcosa di nuovo.
Solo grazie alle tecniche molecolari, basate sulle analisi del DNA, si è avuta una risposta alle perplessità dei ricercatori. Quei pipistrelli così difficilmente identificabili erano tali perchè si trattava di una nuova specie per la scienza. Pipistrelli cioè del tutto inediti e mai descritti da nessuno.
Ha quasi dell’incredibile che agli inizi del terzo millennio si possa ancora scoprire un nuovo mammifero in ambito europeo, dove tutta la fauna si riteneva già nota e studiata da secoli.
I principali caratteri morfologici che differenziano il Plecotus sardus dalle altre specie di Orecchioni sono le dimensioni del trago, una sorta di sottile lamella che si trova davanti al padiglione auricolare, il colore della pelliccia, la dimensione della ghiandola sopraorbitale, la forma del pene nei maschi, la dimensione del piede, la lunghezza del pollice.
Il Plecotus sardus costituisce attualmente l’unico mammifero endemico della Sardegna e anche l’unico pipistrello endemico d’Italia. L’Orecchione sardo, inoltre è l’unico pipistrello al mondo ad essere stato descritto da autori italiani.
Data la sua recentissima scoperta, ancora ben poco si sa dell’ecologia del
Plecotus sardus, che rimane così tutto da studiare. Attualmente viene segnalato solamente nella parte centrale della Sardegna, e più precisamente nelle zone calcaree del Supramonte di Oliena e di Baunei, nelle aree boschive ai piedi del Monte Gennargentu, per arrivare sino al Lago Omodeo.
L’areale sino ad ora supposto ricade quindi in gran parte nel perimetro del Parco Nazionale del Gennargentu e del Golfo di Orosei. Quale miglior auspicio, per un parco ancora nascente, della scoperta di una nuova specie di mammifero, che ora ben meriterebbe di costituirne il simbolo.
Ora sappiamo che nelle aree boschive del centro Sardegna ogni notte vola un mammifero, unico in Europa, che sino a poco tempo fa neanche potevamo immaginare che esistesse.
Bibliografia